Come il virus sta cambiando il mercato immobiliare? Una prima parziale risposta la possiamo trovare nei dati che abbiamo chiesto al portale idealista.it. I risultati sono clamorosi a prima vista ma assolutamente logici. Chi ha una casa da piazzare sul mercato si sta spostando dalla vendita all’affitto, chi vuol vendere o affittare da solo si ritira dal mercato.
A Milano le case offerte in vendita sono in calo del 21% rispetto a un anno fa, quelle in affitto sono in crescita del 25%. Ma se restringiamo l’analisi ai soli privati il calo dell’offerta è addirittura dell’85%.
Secondo le stime correnti quest’anno si venderanno tra 150 e 200 mila case in meno rispetto al 2019 e sarà molto difficile, tranne che per le case nuove in buona posizione nelle grandi città o per gli immobili di pregio, riuscire a vendere al prezzo che si attendeva prima dell’irruzione nelle nostre vite del Covid-19. La previsione unanime degli operatori è che i prezzi potranno calare solo se la crisi economica prendesse pieghe drammatiche, mentre se già l’anno prossimo il Pil, come è nelle ultime previsioni, dovesse rimbalzare (sia pure senza recuperare il terreno perduto in questi mesi) le conseguenze sui prezzi sarebbe modesta. Per cui lo scenario più probabile almeno di qui all’autunno è che chi vende per conto suo se non ha bisogno immediato di realizzare non recederà dal prezzo, chi vuol comprare, soprattutto se non cerca un immobile particolare (i piani alti con il terrazzo a Roma e a Milano si venderanno ancora senza fatica) si siederà ad aspettare che i prezzi calino.
Infine, perché c’è il boom dell’offerta in affitto? Perché una parte delle case che prima erano in vendita oggi sono proposte in locazione. Ma si stanno riconvertendo agli affitti di lunga durata anche gli investitori che possedevano immobili che avevano destinato agli affitti brevi o per studenti. Si tratta di mercati che riprenderanno, ma non certo di qui a pochi anni. Ad esempio non è affatto sicuro che in autunno le attività universitarie si potranno svolgere in maniera tradizionale e i fuori sede a questo punto seguiranno con Internet da casa. Riprenderà sicuramente il turismo ma su gli spostamenti per affari, un bacino di clientela fondamentale per gli host di una città come Milano, la crisi di questi mesi potrebbe avere effetti irreversibili. Il web in nessun modo può eguagliare l’emozione che può dare una visita di persona agli Uffizi né l’e-commerce può rimpiazzare le vetrine di Montenapoleone o via Condotti, ma una teleconferenza può tranquillamente sortire gli stessi effetti di un incontro di persona, facendo risparmiare tempo e denaro.
Fonte: Corriere.it
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