Grazie alle misure introdotte dal Governo questo è sicuramente un buon momento per effettuare lavori di ristrutturazione. Il bonus e il superbonus casa, infatti, rappresentano una grande opportunità di risparmio per i cittadini, che tuttavia si interrogano su alcuni dettagli, il primo dei quali è: conviene usare la detrazione fiscale o è meglio cederla? Una risposta approfondita è stata data di recente dal sito de Il Sole 24 Ore, che in alcuni casi consiglia di incassare subito l’agevolazione. Ecco perché.
Intanto chiariamo che la detrazione permette di recuperare tutto il valore nominale, ma in un arco di tempo che varia fra i 5 e i 10 anni, mentre se cediamo il credito di imposta avremo indietro l’80% del valore nominale. Ecco qualche esempio: chi ha speso 44.000 euro per ristrutturare casa avrà diritto a una detrazione pari a 22.000 euro che verrà suddivisa in 10 rate da 2.200 euro a partire dal 2021. Se si considera l’inflazione all’1%, nel 2030 si saranno recuperati circa 20.800 euro. Se invece cediamo il credito di imposta, avremo subito indietro 17.600 euro: leggermente di meno, è vero, ma senza l’incognita di quello che potrebbe succedere nei prossimi 10 anni. A tal proposito ricordiamo che se la casa viene venduta, a meno di accordi diversi tra le parti, sarà l’acquirente a beneficiare della detrazione.
Oltre all’utilizzo diretto della detrazione e alla cessione esiste anche un’altra possibilità per i contribuenti, e cioè il prestito ponte da richiedere alla banca in modo da non dovere pagare i lavori di tasca propria. Di solito un finanziamento di questo tipo ha un costo del 2,5-3% su base annua.
Fonte: Immobiliare.it
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