Da lunedì tutto fermo
La situazione è emersa subito lunedì, quando è entrata in vigore l’ordinanza regionale del 21 marzo che chiude praticamente tutti gli uffici pubblici, con una stretta maggiore rispetto al decreto della presidenza del Consiglio per il resto d’Italia. Come evidenzia una nota inviata dal Comitato regionale notarile della Lombardia alla direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate, «in relazione ai servizi di pubblicità immobiliare sono sospese tutte le attività di sportello, compresa l’accettazione delle formalità», con la conseguenza del mancato aggiornamento dei registri immobiliari. In dipendenza di ciò, gli operatori sono impossibilitati ad accertare la libertà degli immobili da formalità pregiudizievoli con l’usuale aggiornamento, determinando anche difficoltà di accesso al credito».
I documenti di carta «vincono» su quelli online
Com’è possibile che non si possa lavorare in smart working anche nelle Conservatorie, se i notai solitamente inviano per via telematica gli atti che redigono, come quelli relativi alle ipoteche? «Perché allo sportello sono ammessi altri soggetti, come gli avvocati che devono fare trascrivere, per esempio, un pignoramento o un atto di citazione di natura immobiliare», spiega Munafò. «Io potrei anche inviare telematicamente una iscrizione di ipoteca. Ma il giorno di apertura degli uffici il sistema prevede prima la lavorazione delle pratiche cartacee presentate fino a quel giorno, e solo dopo l’orario di chiusura al pubblico la lavorazione delle pratiche inviate telematicamente. Questo comporta che la formalità verrà trattata in coda agli atti cartacei presentati il giorno di apertura, anche se l’atto fosse stato mandato giorni prima. In Conservatoria, chi arriva prima vince».
Tempi incerti
I notai hanno ridotto l’attività agli atti strettamente necessari e non differibili. Tuttavia il problema più grande è non avere una data certa di riapertura della Conservatoria e questo impedisce di programmare i rogiti.
Fonte: Corriere.it